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RAPPRESAGLIE DI UN MERCANTE MILANESE CONTRO STRASBURGO NEL 1303

Della deliberazione del Consiglio dei Mercanti di Milano per la quale si autorizza Beltrame Vento, mercante, ad usare rappresaglie contro il comune di Strasburgo il 16 giugno 1303, del resto già conosciuta dal Motta (1), diamo la trascrizione, non sembrandoci priva di un certo interesse. E' bene ricordare come Beltrame Vento, mercante milanese, avesse subito dei soprusi da parte di Lodovico di Herckel, nipote del vescovo di Strasburgo: questi, col pretesto di esser egli creditore verso il re dei Romani, lo aveva fatto detenere con cavalli e merci nel suo castello di Reckel, distretto strasburghese (2). Il Vento, ad ottenere il risarcimento dei danni, ricorse al consiglio dei mercanti di Milano, domandando di poter usare rappresaglie (3) contro la città di Strasburgo, e ciò gli fu concesso il 16 giugno 1303. Se non che la concessione fatta era evidentemente troppo larga, giacché si venivano a danneggiare dei terzi i quali nulla avevano a che fare nella causa. Perciò l'8 di novembre dal Capitano del popolo e dagli Anziani di Milano il Vento fu tassativamente autorizzato ad usare rappresaglie contro il solo nipote del vescovo. Di questo secondo atto non ci fu conservato che il solo regesto nel codice Trivulziano, n. 1822, fol. 59:


Millesimo trecentesimo tertio die dominico decimosexto mensis Iunii. In consilio mercatorum Mediolani more solito vocato convocato et congregato in domo domini Monegini Quaresime, que est in contrata sancti Michaelis ad Gallum, dominus Petrus Petrus (4) Tadonus abbas societatis dictorum mercatorum [retulit] qualiter dominus Beltramus de Vento mercator Mediolani petit quod placeat mercantie Mediolani quod per commune Mediolani concedantur ipsi domino Beltrame laudes seu represalie contra commune et homines de Strasburgo sive de Argentina et regni Alamanie non obstante statuto communis Mediolani continente. Statuitur quod de cetero non detur laus seu represalia seu parabola robandi nisi primum denuntiatum fuerit mercatoribus Mediolani et datum eis intelligi id et qua de causa et dato spatio illis mercatoribus providendi super hoc infra mensem. Et super hoc idem dominus Petrus consilium postulavit. In reformatione consilii concordatum est consilium dicte mercadantie quod placet sibi et volunt quod dicte represalie et laudes concedantur dicto domino Beltramo per commune Mediolani ex nunc non obstante dicto statuto et quod dicto statuto quantum est in hoc negotio tantum renuntietur. Et ipsi statuto quantum est pro dictis represaliis dandis et concedendis dicto domino Beltramo tantum renuntiaverunt et renuntiant dum ipse dominus Beltramus promittat mercadantie Mediolani quod non utetur ipsis represaliis nisi ad terminum de quo erant in concordia cum mercadantia Mediolani, prout ordinabit Maifredus de Ripalta.
Ego Ingrisius filius quondam Iacobi de Dotio civitatis Mediolani porte Cumane notarius dicte mercadantie predictis interfui et scripsi (5).


[Articolo, non firmato, apparso sulla rivista: Archivio Storico Lombardo, XLI (1914/3), pp. 584-585.]